Torna il v-log di Assistente sociale privato, oggi trattiamo un argomento molto attuale, il cambiamento della percezione della tecnologia al tempo del coronavirus, con Francesca Codazzi.
Ad oggi l’uso della tecnologia è fondamentale, anche se molti colleghi sono ancora refrattari ad utilizzarla.
Due sono le riflessioni che mi sono venute in mente:
La prima che mi è venuta in mente è che nei servizi c’è stata una disponibilità o una rigidità; nel primo caso,molti colleghi si sono riorganizzati con zoom ecc, altri invece, non si sono aperti a nessuna nuova prospettiva. Cosi facendo, molto lavoro, basti pendare alle riuonioni, è andato perso.
Altri usano il telefono, che come modalità per svolgere un colloquio, non è uno strumento utile, in quanto non c’è uno sguardo condiviso, io ad esempio uso zoom perchè con il video riesco a capire l’altro, utlizzando anche lo sguardo condiviso grazie al video.
Da qui si evince che una parte di persone si adegua, utilizzando nuove tecnologie con curiosità ed impegno, dall’altra una rigidità molto forte nell’utilizzo delle tecnologie.
Una problematica importante è che molti colleghi non hanno ne PC ne wi-fi, e questo solleva un altra punti.
La mia domanda è: perché c’è il pregiudizio nell’utilizzo dei colloqui online? Perché non ci rendiamo conto che si può lavorare bene online?
Una cosa che mi ha insegnato il lavoro con gli adolescenti è che lavorare online equivale a lavorare in presenza; i colloqui con i ragazzi sono uguali sia in presenza sia non.
I colloqui con gli adulti invece patiscono questi pregiudizi creando un muri impenetrabile; la rigidità non è solo degli operatori ma anche degli utenti.
Che tipo di servizio possiamo dare ai cittadini?
Il fatto che in un servizio ci sia solo un computer con una webcam, da l’idea che non siamo pronti a questo passo.
Io ho fatto colloqui al parco con i ragazzi, o al bar con le mamme, ad esempio i colloqui con genitori altamente conflittuali utilizzo l’online, e sto notando che è molto più semplice.
Questo strumento per alcuni nuovo è diventato facilitante, permette di accorciare tempi e distanze e dovrà essere usato in futuro.
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