Prima di parlare di coordinazione genitoriale è necessario imparare a distinguere tra conflittualità e alta conflittualità!
Altrimenti rischiamo di fare enormi pasticci. L’analisi del conflitto è il momento cardine del metodo della coordinazione genitoriale.
Cos’è il conflitto?
Ardone (Ardone et al, 2014) ci spiega benissimo che ‘Conflitto rimanda ad un aspetto intrinseco ai processi di socializzazione. Incontro tra individui nella relazione interpersonale rappresenta confronto potenzialmente conflittuale.
Relazione = incontro di differenze che occasionalmente si integrano e che non si risolvono mai in maniera stabile nell’uguaglianza di intenti, sentimenti, pensieri, azioni, convinzioni.
Si tratta di un CONTINUA NEGOZIAZIONE
E l’alta conflittualità, allora?
Janet Johnston ci spiega che per parlare di alta conflittualità deve essere presente almeno una delle 3 dimensioni lei identificate in maniera persistente:
DOMINIO
TATTICA
ATTEGGIAMENTO
Facciamo attenzione a non fare confusione e guardiamo tutti i canali comunicativi delle persone – verbale, paraverbale, non verbale, comprendiamo come noi viviamo il conflitto e poi…solo poi identifichiamo se siamo di fronte ad un conflitto o ad un alto conflitto.
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Perchè vi parlo io di coordinazione genitoriale?
Ho conosciuto il metodo della coordinaizone genitoriale nel 2012 mentre scrivevo la mia tesi di dottorato negli Stati Uniti. Poi ho sperimentato il metodo nel mio lavoro di assistente sociale nei Comuni in cui ho lavorato e mi sono specializzata proprio con Debra Carter ideatrice del metodo integrato di coordinazione genitoriale. Ho iniziato nel 2016 ad utilizzare il metodo anche come libera professionista dopo la verifica che può essere un ottimo metodo di lavoro con i genitori altamente conflittuali nei servizi sociali. Al momento sono supervisionata da Debra Carter e continuo con le la mia formazione. Infatti, a febbraio 2018 andrò in Florica per un nuovo corso avanzato.