La sindrome da burnout è l’esito patologico di un processo stressogeno che interessa, in varia misura, diversi operatori e professionisti che sono impegnati quotidianamente e ripetutamente in attività che implicano le relazioni interpersonali.
Maslach e Leiter (2000)
Maslach ha evidenziato tre specifiche fasi:
• Esaurimento emotivo: sentimento di vuoto emotivo rispetto al proprio lavoro
• Depersonalizzazione: assunzione di un atteggiamento di rifiuto verso gli assistiti;
• Ridotta produttività lavorativa: senso di colpa e frustrazione.
(Benedetti,Pini 2010)
Nel burnout il professionista ha la sensazione di “non farcela più” ” e si sente insoddisfatto sia del lavoro da lui svolto che di riflesso della sua vita personale.
Può essere identificato come na condizione di stress cronico.
Le ferie non bastano a sconfiggerlo.
Sono state elaborate una serie di linee guida ( Maslach (2011) ) concernenti possibili interventi sul burnout:
- prevenzione del fenomeno e di una minimizzazione dei rischi che potrebbero causarlo;
- favorire un saldo senso di appartenenza e coinvolgimento con i propri compiti, obiettivi e il proprio ambiente lavorativo,
- un intervento a livello di organizzazione appare più produttivo di un intervento a livello individuale poiché ciascun soggetto.
È importante ricordare che il supporto psicologico e il giusto percorso terapeutico è fondamentale per superare una fase di stallo, che arreca danni al proprio benessere mentale e al proprio lavoro