Vblog del Lunedì: Differenze tra Coaching e Counseling

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COACHING: il coaching è un metodo utilizzabile anche all’interno di percorsi di aiuto più ampi (es. lavoro di supporto dell’assistente sociale; supporto alla genitorialità; supporto ai parenti di una persona disabile o anziana, etc…). Nasce negli anni ’80 negli stati uniti in ambito sportivo per migliorare le performance.

Scopo: raggiungere obiettivi definiti dal cliente dopo l’esplorazione del presente percepito e futuro desiderato. Non si concentra in alcun modo sul passato se non quando è funzionale a comprendere le strategie d’azione già utilizzate e il successo ottenuto. È un metodo mirato al miglioramento della percezione di sé, del proprio benessere, dello sviluppo delle potenzialità, del miglioramento delle competenze. Si basa sull’allenamento delle potenzialità. Necessaria una minima consapevolezza di sé. Non ha lo scopo di trattare disturbi psichici. È un metodo focalizzato su obiettivi che portino a raggiungimento di performance soddisfacenti per il cliente.

Il coach è un allenatore che supporta il cliente a trovare la casa che desidera e le strategie concrete per come costruirla e abitarci!

Si possono trovare metodi diversi con orientamenti diversi. Ritengo che quello umanistico-integrato sia il più funzionale nell’ambito socio-educativo ed ha punti in comune con il counseling come la definizione di cliente, la relazione di reciprocità. NON C’È COACHING SENZA FOCALIZZAZIONE SULLA PERFORMANCE. Ecco perché secondo me sarebbe così importante importarlo nel lavoro sociale:

CONCRETEZZA, FOCALIZZAZIONE SUGLI OBIETTIVI, SVILUPPO DELLE POTENZIALITÀ E DELLE COMPETENZE PER RAGGIUNGERE SUCCESSIVI INCREMENTALI.

COUNSELING: Nasce negli anni 60 negli Stati Uniti con Carl Rogers. Lo scopo del counseling è di esplorare e riconoscere i propri schemi d’azione e di pensiero e aumentare il livello di consapevolezza così da sapere utilizzare le risorse personali al meglio per gestirsi in modo più efficace e raggiungere un maggior benessere. La persona è intesa come cliente non paziente: Rogers parlava proprio di terapia centrata sul cliente. Non lavora su ristrutturazioni profonde della personalità. È in grado di favorire la risoluzione di disagi esistenziali. Campo: prevenzione malattia, promozione salute. Non esercita attività sanitaria
A differenza dello psicologo non può somministrare test o svolgere alcuna attività rientrante nelle attività  sanitarie. Il counselor ti aiuta a scegliere senza scegliere al posto tuo.

È importante anche comprendere che coaching e counseling non rientrano nelle professioni ordinate come invece sono l’assistente sociale, lo psicologo, il medico. Pertanto sono disciplinate dalla legge 4,  in vigore dal 10 febbraio 2013, che coinvolge tutte quelle professioni non organizzate in ordini o collegi, (quindi anche il COACHING and COUNSELING) definite come attività economiche anche organizzate, volte alla “prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitabile abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo”. I professionisti ‘non ordinati’ si possono costituire in Associazioni che non hanno in alcuni modo lo scopo dell’esclusività ovvero possono co-esistere diverse associazioni dello stessa professione non ordinata. E inoltre le Associazioni hanno carattere privatistico e dovrebbero avere lo scopo di promuovere la cultura di quel metodo e di fornire garanzie al cliente finale. La garanzia che quel professionista iscritto all’associaizone ha dtereminati titoli, che svolge formazione continua, che risponde ad un codice etico. Non hanno quindi l’esclusività per lo svolgimento della professione non ordinata. Ad esempio io sono iscritta all’Ass. Italiana Coach Professionisti che mi ha richiesto per iscrivermi la partecipazioen ad un corso specifico sul coaching di almeno 80 ore di aula, il rispetto del codice etico e il completamento di almeno 30 ore di formazione specifica o trasversale inerente il coaching. Specifica anche quali corsi possono essere riconosciuti dall’AICP.