Ecco il video animato dei risultati del QUESTIONARIO SULLA LIBERA PROFESSIONE: il questionario rimarrà aperto. Partecipa: https://it.surveymonkey.com/r/M8C2YKC
Sono stata invitata a parlare al Convegno Nazionale di Roma del 13 maggio sul tema della Libera Professione. Da ormai un paio di anni sono invitata a trattare questo tema e molti colleghi mi chiamano chiedendo informazioni e consigli, spesso pretenedendoli gratuitamente! Comunque, veniamo a noi.
Quando mi è stata fatta la richiesta di riparlare di questo tema, mi sono chiesta ma cosa sta accedendo davvero nella comunità professione rispetto alla libera professione? Avevo delle congetture, ipotesi, suggestioni. Insomma, parlando con colleghe nei vari territori italiani mi sono sorti dubbi seri su quanto realmente gli assistenti sociali stanno facendo I LIBERI PROFESSIONISTI.
La Coordinazione Genitoriale è un metodo di lavoro con l’alta conflittualità genitoriale. Io l’ho utilizzato dal 2012 all’interno dei servizi sociali nell’ambito del mandato dell’Autorità Giudiziaria e poi da qualche tempo privatamente. Credo molto il questo metodo perchè rilevo che funziona! Contiene la conflittualità e favorisce che il bambino sia meno danneggiato dalle ‘beghe’ tra mamma e papà o altri adulti che non ce la fanno proprio quanto meno a litigare senza rompere le scatole ai loro figli!
La Coordinazione Genitoriale non è Mediazione Famigliare! È un metood molto affine al lavoro degli assistenti sociali e può essere messo in atto all’interno dei servizi sociali sia come liberi professionisti con incarico diretto dei genitori tramite i loro avvocati. Si sta ancora lavorando sul tema del mandato diretto da parte dell’Autorità Giudiziaria.
In questo breve video vi racconto le evoluzioni portate avanti anche dal CROAS Lombardia insieme ad altri soggetti istituzionali con l’organizzazione di un gruppo di studio di cui faccio parte anche io come esperto tecnico.
Alice Gamba oggi ospite del VLog di AssistenteSocialePrivato ci racconta la differenza tra Lavoro di rete e lavoro di comunità, due concetti che spesso si confondono e sono invece profondamente differenti.
‘Scrivere un libro sul lavoro di comunità è un po’ come tinteggiare il ponte di Forth (nei pressi di Edimburgo, in Scozia): non appena si finisce, c’è bisogno di ricominciare daccapo’
Questo week end è iniziata una nuova edizione del Corso di Family & Social Coaching che faccio da ormai due anni. Ed ogni volta imparo dai partecipanti tanto su me stessa e su come lavoro, scopro con loro storie emozionanti e vedo oltre i miei ‘lampioni’ (del paradosso del lampione vi parlo un’altra volta)!
Vi sembra esagerato? Vi ricordate Dirty Dancing quando il belloccio ‘plebeo’ Patrick Swayze entra nella sala da ballo del bel mondo borghese e con determinazione va verso Francis e dice: ‘nessuno può mettere Bebe in un angolo’?
Tutti fatichiamo a cambiare quegli aspetti della nostra vita che ci rendono insoddisfatti, affaticati, che ci mettono in crisi. Eppure senza cambiamento, senza trasformazione non si cresce. Spesso, anche se la situazione in cui stiamo non ci piace, il pensiero di intraprendere una strada sconosciuta, incerta ci fa rimenare legati alla nosyra ‘coperta di Linus’, alle nostre routine stereotipate.
A chi non è accaduto di pensare:
‘Le ho già provate tutte!’, ‘Non c’è altro da fare’, ‘È una strada senza uscita’, ‘Tanto non ci posso fare niente’
Oppure di pensare che siano gli altri a dover cambiare perchè la nostra vita migliori. LA RESPONSABILITÀ DEL CAMBIAMENTO È NOSTRA.Con il metodo del coaching io ho appreso tanto di me, ho imparato a
LA RESPONSABILITÀ DEL CAMBIAMENTO NELLA NOSTRA VITA È NOSTRA!
Cambiare il nostro atteggiamento nei confronti delle situazioni di crisi è già la metà del lavoro. Vi viene in mente la storia del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto? E sì! Proprio quella, avete centrato il punto. Se penso di non essere in grado, se penso che non ci sia più niente da fare, se penso che nulla dipenda da me probabilmente sarà così! Eppure nella maggior parte delle volte la possibilità di migliorare le cose dipende dal nostro ATTEGGIAMENTO nei confronti delle POSSIBILITÀ, delle OPPORTUNITÀ.
Tanti concetti possono aiutare nell’affrontare il cambiamento e ne parleremo spesso! Per iniziare ci interessano 4 concetti: