Utilizzo il metodo della coordinazione genitoriale fin dal 2013 e l’ho inizialmente sperimentat proprio mentre lavoravo come assistente sociale nei servizi pubblici di tutela minori.
La coordinaizone genitoriale è un metodo di lavoro con l’alta conflittualità e credo sia importante renderlo accessibile a tutti attraverso un’offerta equa: professionisti privati, servizi accreditati e convenzionati, servizi pubblici. Perchè chi trae vantaggio da questo metodo sono i bambini, sono i ragazzi. Gli adulti si impegnano a modificare la situazione perchè i bambini e gli adolescenti possano vivere la loro vita più serenamente.
Nel convegno del 30 novembre sul tema coordinazione genitoriale e servizi sociali alcune assistenti sociali hanno portato la loro esperienza nella sperimentazione del metodo.Tutti i servizi che hanno raccontato la loro esperienza sono stati formati al metodo e hanno avuto periodi di supervisione profesisonale. Ogni servizio si trova in fasi differenti di sperimentazione del metodo della Co.Ge.
Tutte le esperienze di sperimentazione sono nate dalla volontà e dalla tenacia degli operatori dei servizi sociali.
Teresa Brancaccio e Marzia Schillaci ci hanno raccontato la sperimentazione di ormai qualche anno di CISSACA ( Alessandria): Esperienza come pionieri del metodo della coordinazione genitoriale nel pubblico.
L’esperienza di coge nel servizio sociale territoriale può dividersi in due momenti;Pre introduzione del metodo Cooordinazione Genitoriale
Post introduzione del metodo Cooordinazione Genitoriale
è stata una svolta nel modo di affrontare l’alto conflitto, nel rispomndere alle sempre maggiori domande dei tribunali ordinari.
“Abbiamo inserito la Co.Ge. perchè vi era un’inefficacia in determinate situazioni della mediazione familiare; l’assistente sociale aveva ha disposizione solo strumenti relativi al suo setting e quindi non riusciva a chiudere delle situazioni e questo ci spingeva sempre di più nell’insoddisfazione e nel burnout”.
La coordinazione genitoriale è stato il metodo che ha permesso a noi professionisti di gestire in maniera efficace queste situazioni non mediabili.
Cissaca ha iniziato a sperimentare la Cooordinazione Genitoriale dopo una formazione a tutti i profesisonisti e un lavoro di creazione della documentazione condivisa nel 2018. Attualmente utilizza il metodo sia con le famiglie che arrivano tramite il Tribunale sia con accesso spontaneo diretto delle famiglie o tramite gli avvocati.
Il supporto della dirigenza ha consentito un processo sistematico: prima formazione a tutti i professionisti, seconda formaizone più specifica, supervisione per definizione del metodo nel territorio di Alessandria e della documentazione, attivazione della sperimentazione con supervisione periodica, organizzazione di un convegno aperto al territorio, continuazione della sperimentazione con modificazioni sulla base dell’analisi dei dati.
Cissaca ha quindi organizzato un veri e proprio servizio di Cooordinazione Genitoriale aperto al territorio e a territori esterni. Nel 2022 hanno gestito e stanno gestendo un totale di 18 cooordinazioni genitoriali.
Cristina Cattaruzza ci racconta la recente esperienza dell’Ambito del Natisone, Cividale del Friuli
Il servizio nel corso degli ultimi anni ha trovato grandi difficolta nel rispondere ad alcune situazioni complesse connotate da alta conflittualità; nel 2022 ha iniziato a proporre la coordinazione genitoriale per le situazioni che arrivano appunto tramite provvedimento del autorità giudiziaria.
Elena Giudice in questo caso non è solo formatore, ma anche supervisore. “Dopo il corso abbiamo deciso di sperimentare il metodo; questa sperimentazione ci ha permesso di mettere a fuoco le competenze acquisite, adattando il metodo alle caratteristiche del nostro territorio che al momento ha poche risorse di personale. Infatti abbiamo deciso di avere la stessa assistente sociale incaricata come coordinatore genitoriale”. Si è rilevati presto che questa scelta di sovrapposizione di ruoli crea eccessiva ambiguità e il servizio sta valutando di modificare la struttura della sperimentazione.
Una grande difficoltà è data anche dal fatto che il Tribunale non conosce il metodo, anche se recepisce le proposte del servizio. Allo stesso tempo il servizio ha rilevati la necessità di una cornice chiara di compiti posti al servizio sociale, piuttosto che un vago mandato di monitoraggio o di affido all’ente.
Ogni territorio è diverso e per sperimentare nnuovi metodi è necessario valutare le prassi dei tribunali, le conoscenze degli avvocati, le reti create dai servizi sociali negli anni ela loro presenza nel territorio, il desiderio dei dirigenti e dei politici di fre innovazione.
Con la riforma del processo civile ci saranno notevoli cambiamenti anche per i servizi sociali: PREPARATI!
Federica Mirandola e Sara Sandrini ci raccotano della recentissima espereinza di Coprosol, Consorzio di Mantova
Il servizio ha iniziato, come gli altri, a riflerttere sull’alta conflittualità genitoriale per l’aumneto delle richieste da parte del tribuanle. Il corso di coordinazione genitoriale ha cercando di rispondere alle richieste di gestione delle complessità dell’alto conflitto e soprattutto di tutela del minore nel conflitto che spesso sparisce di fronte alla confusione creata dai genitori. “La nostra responsabile ci ha sostenuto in questa sfida”.La sperimentazione effettiva inizierà nel 2023 e durante gli ultimi mesi del 2022 le assistenti sociali del seervizio hanno preparato la documentzione anche creando uno strumento di analisi dell’alto conflitto oltre a riflettere su come comunicare con politici, servizi sociali comunali ed internamente al consorzio la scelta di sperimentare la coordinaizone genitoriale. Un’interessante riflessione anche con la dirigente!
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Maria Santoro e Valentina Valagussa dell’ASST NORD MILANO ci racconta la pionieristica sperimentazione della Cooordinazione Genitoriale nell’ambito socio-sanitario
“Negli ultimi anni ci siamo avvicinati alla coge per fronteggiare l’alto conflitto; nel 2018 abbiamo partecipato ad una formazione con Elena Giudice sul metodo. e ne siamo rimasti entusiasti, soprattutto noi assistenti sociali”
Le assistenti sociali dei consultori hanno avuto l’idea di utilizzare il metodo della Cooordinazione Genitoriale dove veniva richiesto il supporto alla genitorialità. Grazie alla sua praticità il metodo permette di lavorare efficacemente con l’alto conflitto genitoriale.
“Ci siamo rese conto che la figura più proponibile per sperimentare il metodo era quella dell’assistente sociale per le sue caratteristiche di multidisciplinarietà e la sua capacità di gestione delle reti”.
“Noi operatori siamo diventati consapevoli del metodo una volta che abbiamo iniziato ad usarlo davvero, passo dopo passo. Sono nati poi dei gruppi ddi miglioramento professionale e in ogni consultorio ora abbiamo un assistente sociale che usa il metodo della coordinazione genitoriale”.
Un’interessante esperienza che consente sia l’accesso spontaneo da parte dei genitori sia l’attivazione del metodo su richiesta dei servizi sociali comunali o con mandato dell’autorità giudiziaria.
Silvia Beluzzi di Solidalia (Romano di Lombardia) e Anna Arrigoni di Risorsa Sociale (Treviglio) ci raccontano la loro peculiare esperienza di integrazioen di risorse
In questo caso abbiamo due servizi di due aziende della bassa bergamasca che si sono uniti integrando le risorse economiche e di personale a loro disposizione. I due dirigenti si sono parlati ed hanno pensato di portare avanti la formazione sulla coordinazione genitoriale per l’equipe servizi minori e familglie, con personale che si è sempre sentito aperto a nuovi metodi con la volontà di uscire dalla logica assistentenzailistica.
“Il punto fermo è la supervisione con sui casi che abbiamo, essenziale per lavorare al meglio. Nel gruppo tendiamo anche ad integrare vari metodi. Il rischio è quello di inviare un caso ad un altro professionista senza presentarlo o accompagnarlo, cosa invece essenziale. Il coordinatore genitoriale infatti non accoglie tutto quello che arriva, valuta insieme al profesisonsita inviante la presenza o meno di criteri appropriati per attivare il metodo”.
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Noi dopo quetso evento siamo entusiasti e molto motivati a continuare a portare la coordinazione genitoriale nei servizi sociali di tutta Italia!