Nel senso comune tendiamo ad affiancare al termine “violenza” solo il genere femminile, ma nella realtà non ha genere. Tanti sono i casi di violenza registrati a carico di uomini e donne, e non ha senso discernere i due se non per comprendere e capire, non per assegnare più o meno importanza all’una o all’altra situazione.
Cosa ci dicono i dati ISTAT?
Le donne separate o divorziate hanno subìto violenze fisiche o sessuali in maggiore misura rispetto alle altre (51,4% contro il 31,5% della media italiana). Incidenze maggiori si riscontrano anche per le donne che hanno tra i 25 e i 44 anni, tra le più istruite (con laurea o diploma), tra quelle che lavorano in posizioni professionali più elevate o che sono in cerca di occupazione
La violenza psicologica è più diffusa tra le donne più giovani (35% per le 16-24enni rispetto ad una media del 26,5%) e tra le donne con titoli medio alti (29,9% per le diplomate e 27,1% per le laureate o con titolo di studio post-laurea). Presentano tassi più elevati anche le donne che vivono al Sud o nelle Isole, le donne in cattiva salute (35,3%) e con limitazioni nel condurre le attività quotidiane (31,4% se gravi, 33,6% non gravi).
Hanno subìto comportamenti persecutori durante o dopo la separazione il 21,6% delle donne che presentano limitazioni fisiche gravi (contro il 15,3% della media) e il 19,3% di quelle con limitazioni non gravi, il 19,8% delle donne che godono di cattiva salute (contro il 14,5% di chi sta bene) e il 18,4% delle donne affette da malattie croniche di lunga durata. Più alta l’incidenza anche tra chi ha un titolo di studio più basso (17%) e abita al Sud (17,4%). Al contrario, a livello di ripartizione, il dato più basso emerge per le Isole (13,4%) e il Centro Italia (13,7%).
Sono il 19,9% le donne straniere che subiscono stalking da un ex Le donne vittimizzate da persone diverse dai partner mostrano invece un profilo parzialmente diverso: sono più giovani, risiedono al Nord Est e al Nord Ovest, sono più spesso italiane, hanno un basso titolo di studio, problemi di salute e sono esposte a un rischio maggiore.
Il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).
Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Gli sconosciuti sono autori soprattutto di molestie sessuali (76,8% fra tutte le violenze commesse da sconosciuti).
…e per gli uomini?
I dati parlano di 3 milioni e 574 mila uomini che hanno subito molestie almeno una volta nella vita e di 1 milione e 274 mila casi tra il 2015 e il 2016.
Dal 2012 sono 5 milioni di uomini vittime degli stessi tipi di violenza che subiscono le donne; la maggior parte delle vittime uomini però non denuncia a causa dello stereotipo di virilità che li accompagna ed un pò per la paura di non. Essere creduti .
Analizzando nello specifico i casi di violenza sugli uomini, la forma di molestia più diffusa, secondo l’Istat, è quella verbale, seguita da pedinamenti e, infine, molestie fisiche. Il luogo in cui si consuma la maggior parte dei casi di violenza è ancora una volta la casa. Proprio tra congiunti si verificano i casi più gravi: gli uomini di solito sfogano la loro rabbia dal punto di vista fisico, mentre le donne agiscono sulla psiche dell’uomo.
Nel 2017, ad esempio, i maschicidi sono stati più dei femminicidi: 133 contro 128 e questo è un dato importante, che come detto in precedenza non toglie importanze all’una o all’altra forma di violenza.
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