La riforma del processo civile come cambia l’articolo 403?

Torna il Vlog di Assistentesocialeprivato; L’avv Giulia Sapi ci accompagna nella scoperta e comprensione del 403 CC.

Il vecchio testo del 403 CC è molto sintetico rispetto al nuovo, che appare più completo.

Questa norma nasce  nel 1942 ed è una norma rivolta alla polizia poiché in quel contesto storico aveva tanti poteri; questa norma com’era stata pensata in questo decreto, ripresa poi in maniera identica nel Codice civile, era finalizzata a dare informazioni all’autorità su come provvedere in caso  di ritrovamento di orfani di guerra o di calamità naturale.

Al tempo non vi era una valutazione delle capacità genitoriali, ma veniva applicata ai bambini orfani abbandonati o in situazioni di pericolo.

Il nostro sistema si è molto evoluto, ma l’applicazione del 403 non è stata sempre corretta rispetto allo spirito della legge.

Perché?

Questa norma ha un perimetro ben definito, che va tenuto presente anche nella nuova norma.

Questa norma ha un carattere residuale, perché con la tutela dei diritti fondamentali, è stato introdotto un ampio sistema di protezione dei minori, e con l’ introduzione della legge adozione la 184/93 che poi è stata modificata con la 149/2001, ha rafforzato la tutela.

Per alcuni interpreti la legge 184, abrogava il 403, poiché vi era un sistema di tutela dei minori molto forte.

La cassazione ha specificato che il 403 non può essere eliminato poiché esso attiene a interventi urgenti da attuare in una fase antecedente al 184; quindi ill403 da autorità a chi di dovere di affidare il minore in situazioni urgenti quando c’è una situazione di rischio o violenza.

In altre regioni italiane si è fatto un uso abbondante di questa norma, per aggirare i vincoli della legge 184; si è utilizzato il 403 per allontanare il minore da contesti familiare pregiudizievoli, come ad esempio Bibbiano, per aggirare il 184, ovviamente non solo l’utilizzo del 403.

Infatti, nell’uso comune si parla del 403 come di allontanamento, ma in realtà non è così.

Intervento della pubblica autorità per mettere in sicurezza il minore; in quanto l’allontanamento avviene solo dall’autorità giudiziaria in quanto solo questa valuta se il contesto familiare è pregiudizievole.

La non corretta applicazione che è stata atta di questa norma ha portato da un lato, ad intervenire per precisare e mettere dei paletti di tipo giudiziario per maggior tutela, sia perché è un parametro di riferimento che va sempre tenuto a mente; l’uso del 403 deve sempre essere residuale.

Cambiamenti:

Il primo comma, in cui prima si esauriva la legge, è stato leggermente modificato e si fa riferimento in maniera esplicita a situazioni di emergenza, in cui il minore è sottoposto a pericolo psicofisico oggettivo.

Il servizio sociale che è di fatto chi si occupa di queste situazioni è un mezzo con il quale si attua non è chi prende la decisione

Sono stati aggiunti sette commi che disciplinano un vero e proprio procedimento; non più un carattere amministrativo ma un vero procedimento cautelare introducendo il controllo all’autorità giudiziaria.

Chi decide di collocare il minore da qualche altra parte deve avvisare oralmente il pubblico ministero, con l’allontanamento da uno o da entrambi i genitori. Entro 24 ore deve essere inviato il provvedimento ed  una relazione in cui spigano l’accaduto. Il PM entro le 72 ore può decidere di revocare l’allontanamento, o chiedere la convalida al tribunale.

Il tribunale entro le 24 ore può decidere se convalidare o no.

Con lo stesso provvedimento deve fissare il curatore e fissare l’udienza con le parti entro 15 giorni ( termine di misura cautelare urgente)

All’udienza il giudice interroga le parti.

Se il giudice lo ritiene opportuno può convocare altri professionisti ( es, psicologo) per ascoltare il minore.

Entro 15 giorni il tribunale revoca  o convalida il provvedimento; la corte d’appello deve prevedere entro 60 giorni al reclamo.

Se questo provvedimento non viene convalidato dagli enti preposti questo perde di efficacia.

In realtà, per il resto, questa procedura dovrebbe tutelare l’autorità amministrativa in quanto c’è il controllo dell’autorità giudiziaria.

Per concludere ecco alcuni chiarimenti:

Che cosa si intende per luogo sicuro?

Qualunque luogo che in quello specifico contesto viene ritenuto sicuro.

Non c’è una definizione.

Che cosa si intende per residenza abituale?

Luogo in cui il minore ha il proprio centro di interesse ( es scuola, affetti…)

Dal punto di vista della comunicazione orale, questa viene svolta per rendere i tempi più celeri, alla base c’è una collaborazione fra professionisti e PM.

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