Torna la rubrica #libridanonperdere nel v-log di Assistente sociale privato.
Oggi voglio brevemente parlarvi di un libro che per me è fondamentale nella preparazione dei professionisti dell’aiuto, siano essi assistenti sociali, psicologi, educatori, psichiatri o psicoterapeuti.
“Esperti di troppo di Ivan Illich”
Questo è un libro che scompagina le idee, che aiuta a riflettere sul modo di svolgere la professione e si pone una domanda molto forte.
Ma su cosa si fonda?
L’idea fondante, riguarda il rischio che le varie istituzioni che supportano ed aiutano l’altro disabilitino i cittadini, con il potere degli esperti!
Nei servizi sociali l’assistenzialismo ha portato ad una costante disabilitazione dell’utente, facendo si che si adagiasse su aiuti continui nel lungo periodo.
Quello che si chiede Illich è :
Se le istituzioni chelavorano per aiutare e sostenere gli altri, facessero realmente il loro lavoro, ottenendo dei risultati, non dovrebbero più avere una grande affluenza, quindi qual è il ruolo reale delle istituzioni?
Lavorano realmente per lo sviluppo dell’autonomia dell’autodeterminazione degli utenti?
Ecco, nel libro troverete altre domande stimolanti.
Una domanda che mi è venuta in mento è: come si misurano questi risultati?
Il punto importante è: quanto ci costa il mero assistenzialismo? è possibile non lasciare ” cartelle in pausa”, ma lavorare al meglio con la persona per chiudere i vari casi?
Continuare a sostenere gli utenti anche quando potrebbero camminare da soli non vuol dire aiutarli, ma svalutarli e deresponsabilizzarli.
L’obiettivo resta quello di lavorare affinché i clienti sviluppino autonomia e autoderminazione
Libri cosi forti, libri che pongono tante domande sono essenziali per noi professionisti, perché ci permettono di riflettere sulla quotidianietà del nostro mestiere e sopratutto ci aiutano a metterci continuamente in discussione, per trovare nuove strategie di intervento.
Ivan Illich
Esperti di troppo
Ed Erickson
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