Torna il v-log di Assistente sociale privato.
Oggi per la rubrica #fuoridalcomune, Eleonora Ferraro ci racconta la sua esperienza lavorativa nel sociale, fuori dagli schemi, permettendoci di riflettere su un aspetto del lavoro sociale che si può svolgere anche senza iscrizione ad un ordine professionale.
Come è iniziato il tuo percorso?
Il mio percorso è iniziato a torino, nel corso di laurea triennale e magistrale in servizio sociale.
Dopo la laurea ho fatto il servizio civile in un associazioe, finito il percorso si è aperta una possibilità lavorativa come educatrice ed ho accettato.
Di fatto ho trovato subito lavoro senza iscrizone, ovviamente non come assistente socialle, quindi non ho mai sentito l’esigenza di abilitarmi.
Un pò per scelta, perchè in 10 anni non ho mai pensato di lavorare nel pubblico, un pò per caso,poichè ho sempre trovato lavoro.
Decido poi di licenziarmi da quella associazione, prendendomi un anno sabatico.
Nel frattempo ho continuata a formarmi, con un master in mediazione familgiare, il corso di Social&family coaching e non solo.
Dopo aver capito cosa fare, ho iniziato a mandare Cv a tutte le associazioni e cooperative che si occupassero dell’ambito da me scelto.
Ho imparato facendo, certo la formazione e le competenze di base sono fondamentali.
A d oggi mi propongo prevalentamente come coordinatore genitoriale e Life&Family Coach.
Cosa pensavi di fare all’università?
Quando io ho fatto l’università l’ assistente sociale era considerate nel pubblico.
Nel privato qualcosa si muoveva ma poco; neanche in cooperative e in associazioni.
Che competenze servono?
Sicuramente la voglia di buttarsi, di sperimentare, di capire cosa si vuole.
Sicuramente il mio percorso universitario mi ha dato delle basi solide che mi ritrovo.
Ad oggi trovare lavoro, cercarlo, vuol dire mandare cv in posti che realmente ti interesse.
Lavorare senza abilitazione si può, ad esempio cercare in posti dove assumono educatori senza titolo, in determinate associazioni e comunità.
L’iscrizione ad un Albo non garantisce la qualità del professionista, a prescindere dal tipo di professione di cui si parla, certo per esercitare un tipo di professione serve l’iscrizione sennò si parla di abuso di potere.
Hai trovato differenze tra il ruolo di educatore e quello di Assistente sociale?
Molto spesso nella pratica dei servizi pubblici ho notato una sovrapposizione fra i due ruoli; molto spesso a causa di mancanza di organico.
L’esperienza post laurea mi ha permesso di diventare la professionista che sono; orientando ovviamente anche il mio percorso formativo, scegliendo corsi ad hoc per me.
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