Lavoro sociale

Acquisire il consenso scritto nel lavoro sociale

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Nel lavoro sociale è spesso necessario acquisire il consesno informato delle persone anche se ne parliamo poco perchè trattiamo dati sensibili e riservati. Voi avete le idee chiare su questo tema? E su quello degll’accesso agli atti? E del segreto professionale? Cosa ci dice il coedice deontologico? E la normativa italiana?E che differenze tra pubblico ufficiale, esercente di pubblico servizio e libero professionista?

Ricevo almeno quotidianamente richieste da colleghi e durante i corsi di formazione molte domande su questi temi tanto importanti nel lavoro sociale.

Per chiarire le idee di assistenti sociali, educatori, coordinatori di servizi sociali ed educativi, delle cooperative sociali, dei liberi profesionisti del sociali, dei pedagigisti insomma di tutti quelli che afferiscono all’ambito del lavoro sociale ed educativo abbiamo deciso di organizzare le seguenti proposte formative ONLINE: LA RESPONSABILITÀ LEGALE e LA SALA DEGLI SPECCHI

Che lavoriate nei servizi pubblici o siate collaboratori di cooperative o ancora liberi profesisonisti, sapete in quali casi è opportuno acquisire il consenso delle persone? Siete proprio sicuri. Io nonostante 16 anni di attività lavoratova come assistente sociale, coordinatore di servizi, libera professionista tuttora sto apprendendo! Sotto vi propongo un fac- simile di consenso al lavoro che svolgiamo e alla comunicazione con terzi. È migliorabile, quindi miglioriamolo!

Pensavo fosse #vedounsoloordine, invece…

Questo video vuole essere la continuazione di due precedenti sul tema del Nuovo Regolamento Formazione ContinuaChi può formare gli assistenti sociali , Crediti o non crediti?

Da diversi mesi vedo girare sui social network l’ashtag #vedounsoloordine che mi farebbe pensare che ci sia compattezza e omogeneità di visioni tra i vari CROAS e il CNOAS oltre che il rispetto di titti delle regole che l’Ordine stesso si è dato. Invece….nel video ascolterete esempi che mi fanno pensare che questo ashtag sia più formalità che sostanza. E altrettanto mi sovviene la domanda: ‘chi controlla i controllori?’ visto che la domanda a cui il CNOAS non ha mai risposto nè in passato nè alle ultime mie segnalazioni di febbraio è proprio sul tema di chi controlla i CROAS che non dovessero rispettare le linee guida.

VLog del Lunedì: La fiducia si costruisce, non è scontata

Il termine ‘relazione di fiducia’ è un concetto molto utilizzato dai professionisti dell’aiuto compresi gli assistenti sociali.

Per fiducia si intende un ‘atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità’ (vocabolario Treccani)

Per produrre quel sentimento di sicurezza che permette alle persone di sentirsi al sicuro la fiducia va costruita, non può essere data per scontata.

Vlog del Lunedì: Lavoro di rete e di comunità? Le differenze

Alice Gamba oggi ospite del VLog di AssistenteSocialePrivato ci racconta la differenza tra Lavoro di rete e lavoro di comunità, due concetti che spesso si confondono e sono invece profondamente differenti.

Alan Twelvetrees nella prefazione al suo libro scrive:

‘Scrivere un libro sul lavoro di comunità è un po’ come tinteggiare il ponte di Forth (nei pressi di Edimburgo, in Scozia): non appena si finisce, c’è bisogno di ricominciare daccapo’

Vlog del Lunedì: Scegli il tuo posto nel mondo! La responsabilità

Buon lunedì a tutti,

Questo week end è iniziata una nuova edizione del Corso di Family & Social Coaching che faccio da ormai due anni. Ed ogni volta imparo dai partecipanti tanto su me stessa e su come lavoro, scopro con loro storie emozionanti e vedo oltre i miei ‘lampioni’ (del paradosso del lampione vi parlo un’altra volta)!

Ripeto spesso un concetto nel corso di coaching:

È IMPOSSIBILE NON SCEGLIERE. Scegliamo anche quando non facciamo scelte. 

Avete in mente gli assiomi della comunicazione? Ecco questo è un’assioma della vita.

Vi sembra esagerato? Vi ricordate Dirty Dancing quando il belloccio ‘plebeo’ Patrick Swayze entra nella sala da ballo del bel mondo borghese e con determinazione va verso Francis e dice: ‘nessuno può mettere Bebe in un angolo’?

Vblog del lunedì: che personaggio del cambiamento sei?

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Qualche tempo fa vi ho proposto un video sui buoni propositi. Oggi ho deciso di parlavi del cambiamento con il supporto di un racconto per tutti, piccoli e adulti “Chi ha spostato il mio formaggio?”

Tutti fatichiamo a cambiare quegli aspetti della nostra vita che ci rendono insoddisfatti, affaticati, che ci mettono in crisi. Eppure senza cambiamento, senza trasformazione non si cresce. Spesso, anche se la situazione in cui stiamo non ci piace, il pensiero di intraprendere una strada sconosciuta, incerta ci fa rimenare legati alla nosyra ‘coperta di Linus’, alle nostre routine stereotipate.

A chi non è accaduto di pensare:

‘Le ho già provate tutte!’, ‘Non c’è altro da fare’, ‘È una strada senza uscita’, ‘Tanto non ci posso fare niente’

Oppure di pensare che siano gli altri a dover cambiare perchè la nostra vita migliori. LA RESPONSABILITÀ DEL CAMBIAMENTO È NOSTRA.Con il metodo del coaching io ho appreso tanto di me, ho imparato a

LA RESPONSABILITÀ DEL CAMBIAMENTO NELLA NOSTRA VITA È NOSTRA!

Cambiare il nostro atteggiamento nei confronti delle situazioni di crisi è già la metà del lavoro. Vi viene in mente la storia del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto? E sì! Proprio quella, avete centrato il punto. Se penso di non essere in grado, se penso che non ci sia più niente da fare, se penso che nulla dipenda da me probabilmente sarà così! Eppure nella maggior parte delle volte la possibilità di migliorare le cose dipende dal nostro ATTEGGIAMENTO nei confronti delle POSSIBILITÀ, delle OPPORTUNITÀ.

Tanti concetti possono aiutare nell’affrontare il cambiamento e ne parleremo spesso! Per iniziare ci interessano 4 concetti:

Fuori dal Fango. Impegno e passione nel combattera la violenza di genere

Con oggi inizia una rubrica mensile “Gli ospiti di AssistenteSocialePrivato”.

Appena uscito il libro di Cinzia e Rosanna – e delle loro colleghe – ho chiesto loro di fare un video che raccontasse il loro lavoro, la loro passione, la loro esperienza nel lavoro con le dponne vittima di violenza. Sono felice di ospitare il video di racconto di queste due meravigliose professioniste che hanno scritto insieme ad altre professioniste un libro concreto che propone un metodo di lavoro nelle situazioni di violenza di genere.

Ho conosciuto Cinzia, assistente sociale, qualche anno fa durante un mio corso tutenuto presso il servizio un cui lavora. Ho conosciuto con lei la tenacia, la volontà di andare oltre, la passione e forse anche un pò di testardaggine. Questa forza l’ha portata a realizzare insieme ad un’ insegnante e ad alcuni ragazzi un video con una canzone per raccontare ai ragazzi cos’è il metodo del Family Group Conference.

E poi Cinzia mi ha fatto conoscere Rosanna. Una donna , una professionista, un’anima. In Rosanna ho trovato una persona integra, umile tanto da mettersi in gioco in un corso sui metodi di supervisione, lei che probabilmente avrebbe potuto insegnarli a me! Una psicoterapeuta di enorme esperienza che con dolcezza, fermezza e grande e delicata ironia mi ha offerto la sua umanità splendida. Mi piace sempre ricevere i suoi messaggi che vivo ogni volta come una coccola. Rosanna quando entra nella tua vita lascia un’impronta indelebile.

Vblog del lunedì: L’affascinante mondo dell’adolescenza. Predica bene, razzola meglio.

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Oggi vi parlo del mio primo ‘amore’ professionale: il lavoro con gli adolescenti e ancor di più degli adolescenti sottoposti a procedimenti penali. Nel 2001 quando ho iniziato la carriera di assistente sociale sono stata fortunata. Ho potuto scegliere il lavoro che più mi piaceva e, altrettanto, ho avuto il provilegio di trovare una responsabile di servizio che ha visto le mie potenzialità! Se ne è fregata di quello che già sapevo, ha guardato oltre. Se tutti i datori di lavoro fossero come lei…comunque sto iniziando a divagare, scusate.

P.S. per il 2017 mi sono posta come obiettivo professionale di migliorare la mia capacità di sintesi. Comunque degli obiettivi del 2017 ne parliamo a breve!

Torniamo ai miei amati adolescenti che rappresentano un mondo tanto affasciante quanto ‘fastidioso’! Avete mai fatto un colloquio con l’adolescente monosillabo? Se si, allora sapete di cosa parlo.

E mi raccomando non pensiamo che le fatiche con gli adolescenti siano materia specifica dei genitori. Qualsiasi adulto nel rapporto con gli adolescenti deve fare i conti con un mondo che non è nè quello adulto nè quello infantile e che, allo stesso tempo, combina insieme in maniera apparentemente contraddittoria entrambe le istanze. Invece no! Gli adolescenti hanno SOLO bisogno di adulti coerenti e chiedono adulti coerenti. Testano ogni giorno la nostra capacità di fare quello che diciamo. Avete mai provato a dire ad un adolescente che la puntaulità è importante? E poi arrivare voi in ritardo? Ecco, questo comportamento soprattutto quando non segue onesta scusa mette a rischio la relazione con l’adolescente.